Le caratteristiche cliniche della Sindrome dello stretto toracico includono dolore nella regione di spalla e collo che irradia al braccio, perdita di sensibilità e riduzione della forza.
1 | COS’È

La sindrome dello stretto toracico è una sindrome neurovascolare associata alla compressione del PLESSO BRACHIALE, ARTERIA SUBCLAVIA e VENA SUBCLAVIA a livello dello stretto toracico superiore.
Le caratteristiche cliniche possono includere dolore nella regione della spalla e del collo che si irradia nel braccio, perdita di forza dei muscoli innervati del plesso brachiale, parestesia, perdita di sensibilità, riduzione dei polsi arteriosi nell’estremità interessata.
Ciò può derivare da una varietà di anomalie come una costa in più a livello cervicale, tensioni fasciali e anomalie a carico dei muscoli scaleni anteriori o mediali.
(Adams et al., Principles of Neurology)
2| LO STETTO TORACICO

Lo stretto toracico è lo spazio tra il torace e l’ascella attraverso il quale la vena succlavia, l’arteria succlavia e il plesso brachiale viaggiano dalle loro origini centrali ai loro terminali periferici. I suoi limiti includono la clavicola, la prima costola toracica, l’inserzione del muscolo piccolo pettorale sul processo coracoideo dell’omero e lo sterno. Contiene tre aree: il triangolo scaleno, lo spazio costoclavicolare e lo spazio minore subcoracoide o pettorale. Anomalie anatomiche sono comuni nello stretto toracico e possono predisporre i pazienti alla compressione del fascio neurovascolare e allo sviluppo della sindrome clinica dello stretto toracico (TOS).
Anatomy and Embryology of the Thoracic Outlet.
Connolly MR, Auchincloss HG.Thorac Surg Clin. 2021
3| OSTEOPATIA

L’osteopata eseguirà test palpatori al fine di individuare la o le strutture in disfunzione che provocano la compressione.
Le tecniche che possono essere svolte nell’area dello stretto toracico sono:
- rilasciamento muscoli scaleni dentro i quali passa il plesso brachiale
- rilasciamento muscolo succlavio, posizionato sotto la clavicola
- rilasciamento delle fasce cervicali, ovvero quegli strati di tessuto connettivo che avvolgono le strutture del nostro corpo a partire dal livello superficiale fino ad arrivare allo strato profondo in corrispondenza della colonna vertebrale
- rilasciamento muscolatura pettorale
- tecnica di riposizionamento della prima costa (K1)
Tuttavia l’osteopatia mira ad integrare il sintomo in una visione più ampia, integrandolo quindi con una valutazione di tutto il corpo e con l’atteggiamento postulare del paziente.
Le cause dell’aumento di tensione nell’area dello stretto toracico possono essere molteplici:

- respirazione prevalentemente con muscolatura accessoria e non diaframmatica; il paziente sollecita i muscoli scaleni ad ogni respiro, aumentandone inevitabilmente la tensione
- overuse degli arti superiori; ad esempio con movimenti di abduzione delle braccia sopra i 90° per motivi di lavoro o sport
- la postura da scrivania mantenuta a lungo porta ad un atteggiamento in chiusura anteriore del torace e rotazione interna degli arti superiori; questo provoca inevitabilmente un accorciamento delle fasce cervicali e dei muscoli pettorali
- tensione di natura PSICOSOMATICA; i momenti di stress influenzano oltre il nostro benessere psicologico anche quello fisico. L’area dello stretto toracico, data anche la sua forte correlazione con la respirazione, è spesso coinvolta in processi di somatizzazione
- dormire sul fianco; provoca una compressione meccanica dell’area dello stretto toracico, aumentano la pressione interna sulle strutture vascolari e nervose e generando così sintomi dolorosi o parestesici prolungati anche dopo il cambio di posizione
SE SOFFRI ANCHE TU DELLA SINDROME DELLO STRETTO TORACICO O HAI PROVATO SINTOMI SIMILI A QUELLI DESCRITTI NELL’ARTICOLO